Come studiare il latino
Si tratta, infatti, di quella che fu la prima tra tutte le lingue europee a godere di un'aura internazionale e dello status di lingua universale.
Il latino era la lingua ufficiale dell’antica Roma oltre ad essere la lingua della civiltà romana. Da questa lingua derivano le cosiddette lingue neolatine, come quelle parlate in Francia, in Portogallo, in Spagna e, naturalmente, in Italia.
Il numero 23 è molto importante nello studio del latino, poiché le lettere nell'alfabeto latino sono proprio ventitré. L'alfabeto latino classico infatti era composto da 23 lettere, come abbiamo visto, 21 delle quali derivavano dall'alfabeto etrusco. In epoca medievale la lettera I era differenziata in I e J e V in U, V e W, producendo un alfabeto equivalente a quello dell'inglese moderno con 26 lettere. Alcune lingue europee che attualmente utilizzano l'alfabeto latino non usano le lettere K e W e alcune aggiungono lettere extra.
Ma come si studia il latino e qual è la sua storia? Continua a leggere per scoprirlo!
La storia della lingua latina
Un vaso etrusco trovato vicino a Veio (città che fu saccheggiata da Roma nel V secolo a.C.) recava l'iscrizione dell'abbecedario etrusco, che ricordava agli scavatori i suoi discendenti romani. Nel VII secolo a.C., quell'alfabeto era usato non solo per tradurre il latino in forma scritta, ma molte altre lingue indoeuropee nella regione mediterranea, tra cui l'umbro, il sabellico e l'osco.
Gli stessi greci basarono la loro lingua scritta su un alfabeto semitico, la scrittura proto-cananea che potrebbe essere stata creata già nel secondo millennio a.C. I Greci lo trasmisero agli Etruschi, l'antico popolo d'Italia, e prima del 600 a.C., l' alfabeto greco fu modificato per diventare l'alfabeto dei romani.
Tuttavia, in realtà le origini della lingua latina sono ancora oggi ritenute molto oscure e difficili da certificare. In effetti, i parlanti di un latino arcaico (prisca latinitas in latino), prima dell'Impero Romano, adottavano una lingua di tradizione orale.
Pare, inoltre, che la lingua latina si sia evoluta per quattro o cinque secoli prima di unificarsi come lingua di tutti i Romani e adottata come lingua scritta negli atti giuridici.
L'età del latino arcaico termina intorno all'anno 78 a.C, anno in cui morì Lucio Cornelio Silla.
Come si impara il latino
In Italia sia i licei classici che quelli scientifici propongono nella maggior parte dei casi lo studio del latino, ma non è l’unico modo per imparare questa lingua. Infatti, è possibile farlo anche da autodidatta.
Per chi vuole imparare il latino, prima di tutto è necessario comprendere la grammatica di base, partendo proprio dai verbi. I verbi in latino sono costituiti da una radice, da un tema e da una desinenza.
Invece, per quanto riguarda le persone, possiamo ricordare la prima, la seconda, la terza e così via. I tempi verbali sono il presente, il futuro semplice, l’imperfetto, il perfetto, il piuccheperfetto, il futuro anteriore.
È, poi, molto importante analizzare i concetti come i casi e le declinazioni. I casi ad esempio permettono di assegnare ad un termine un ruolo preciso, spiegando quale funzione ha quella parola all’interno di una frase.
Invece, le declinazioni sono costituite da terminazioni che vengono aggiunte ad altre parole, come nomi o aggettivi, per formare un caso. Ci sono in tutto sei casi e cinque declinazioni.
Per lo studio di questa lingua è poi fondamentale è un manuale di lingua latina oltre ad un dizionario di latino.